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Читаем по-итальянски Antonio Tabucchi Sogno di Achille -Claude Debussy


Sogno di Achille -Claude Debussy, musicista e esteta

La notte de l ventinove giugno del 1893, una limpida notte d'estate, Achille -Claude Debussy, musicista e esteta, sognò che si trovava su una spiaggia. Era una spiaggia della maremma toscana, orlata di macchia bassa e di pini. Debussy arrivò con dei pantaloni di lino e un cappello di paglia, entrò nel capanno che gli aveva assegnato la Pinky e si tolse il vestito. Intravvide la Pinky sulla spiaggia, ma invece di farle un cenno di saluto scivolò nell'ombra del capanno. La Pinky era una bella signora proprietaria di una villa, si occupava dei rari bagnanti sulla sua spiaggia privata e girava sulla marina coperta da un velo azzurro che le scendeva dal cappello. Apparteneva a una vecchia nobiltà e parlava a tutti dando del tu. Questo non piaceva a Debussy, che amava essere trattato con formule di cortesia.
Prima di infilarsi il costume fece alcune flessioni sulle ginocchia e poi si accarezzò a lungo il sesso, che era semieretto, perché la visione di quella spiaggia solitària, col sole e l'azzurro del mare, gli dava una certa eccitazione. Indossò un costume austero, di colore blu, con due stellette bianche sulle spalle. E in quel momento vide che la Pinky, lei e i suoi due alani che l'accompagnavano sempre, era sparita, e sulla spiaggia non c'era nessuno. Debussy attraversò la spiaggia con una bottiglia di champagne che aveva
portato con sé. Arrivato sul bagnasciuga scavò una piccola buca nella sabbia e vi infilò la bottiglia perché restasse in fresco, poi entrò in mare e nuotò.
Sentì subito il benefico influsso dell'acqua. Amava il mare più di ogni cosa e avrebbe voluto dedicargli una musica. Il sole era allo zenit e la superficie dell'acqua sfavillava. Debussy rientrò calmamente, con ampie bracciate. Quando arrivò sulla spiaggia dissotterrò la bottiglia di champagne e ne bevve circa la metà. Gli parve che il tempo si fosse fermato e pensò che la musica doveva fare questo: fermare il tempo.
Si avviò verso il capanno e si spogliò. Mentre si spogliava sentì dei rumori nella macchia e si affacciò. Fra i cespugli, a pochi metri davanti a sé, vide un fauno che corteggiava due ninfe. Una ninfa accarezzava le spalle del fauno, mentre l'altra, con grande languore, faceva dei movimenti di danza.
Debussy provò una grande spossatezza e cominciò a carezzarsi piano piano. Poi avanzò nella macchia. Quando lo videro arrivare, i tre esseri gli sorrisero e il fauno cominciò a suonare uno zufolo. Era proprio la musica che Debussy avrebbe voluto comporre, e mentalmente la registrò. Poi si sedette sugli aghi dei pini, con il sesso eretto. Allora il fauno si prese una ninfa e si allacciò con lei. E l'altra ninfa andò vicino a Debussy con un agile passo di danza e lo accarezzò sul ventre. Era il pomeriggio, e il tempo era immobile.


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